Charbel's friends - Gli amici di san Charbel


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Un santo senza frontiere

San Charbel

UN SANTO SENZA FRONTIERE



E' impossibile elencare tutte le manifestazioni straordinarie di San Charbel Makhlouf ( = san Sharbel o Sciarbel ) dalla sua morte ad oggi. Al monastero di Annaya sono pervenute oltre 6000 testimonianze di guarigioni, solo una parte di quelle ricevute per sua intercessione. Guarigioni fisiche, ma soprattutto spirituali.
Circa il dieci per cento sono state ricevute da persone non battezzate. Molte da appartenenti a confessioni non cristiane (musulmani, drusi, sette): certo, perché siamo tutti figli amati di uno stesso Padre.

Così il miracolo, l'evento prodigioso, è anzitutto un segno ecumenico, diretto alla mente e al cuore dell'uomo di qualsiasi credo, che lo interpella a guardare in alto, verso l'unico Padre. Come la stella che ha riunito i magi, i re pagani d'oriente, e li ha accomunati nel viaggio verso la Verità.
Il miracolo supera le leggi di natura e invita a riconoscere che oltre la vita c'è la Vita, che non ci appartiene, ma a cui apparteniamo. E che la Vita è Dio, che è Amore e unico Padre di tutti.

Lui è la Vita, io ho la vita, ma non sono la vita, perché quando essa mi sfugge non posso trattenerla, affermano i teologi. Il segno che io non sono la Vita, e che quindi non mi appartengo, è la morte. La malattia è una prima evidenza della mia fragilità creaturale e del non appartenermi. In essa il Creatore, sospendendone le leggi, può irrompere con un segno di potenza: il miracolo, la guarigione inspiegabile alla scienza. In tal modo Egli testimonia più efficacemente il suo Amore ed orienta lo sguardo dell'uomo verso il Cielo, che è la risposta a tutto e l'unica meta universale. La salute più importante è quindi la conversione a Dio e l'amicizia con Lui.

Egli interpella incessantemente l'uomo anche attraverso l'opera dei Santi, i suoi amati testimoni. San Sharbel Makhlouf, medico di eccezione, sana i corpi con metodi unici e stupefacenti, almeno per l'agiografia occidentale. Alcuni ammalati sono stati da lui direttamente operati e riportano indelebili segni del suo intervento, come le cicatrici sul collo di Nouhad Al-Chami. Altri hanno invece riacquistato la salute senza "segni aggiuntivi".

Ma con altrettanta efficacia egli medica le anime e le avvicina al Signore. Nel monastero di Annaya, presso la tomba del Santo, il sacramento della confessione è ininterrotto e molti pellegrini, dopo anni di lontananza, tornano a riscoprire l'amicizia con Dio.
Paradossalmente, anche dalla lontana Russia ortodossa, giungono numerose testimonianze di guarigioni attribuite al Santo cattolico, dopo che il quindicinale "Lekar", ne parla per la prima volta al popolo russo nel 1997.

Anatoli Bayukanski, editore del periodico russo di medicina alternativa, dichiara di aver pubblicato la foto di San Sharbel, descrivendone la santità e i prodigi ai suoi lettori e sollecitandoli a notificare eventuali grazie e guarigioni ricevute suo tramite.
La popolazione russa, dolorosamente provata dalla lunga repressione religiosa, non crede facilmente al soprannaturale, soprattutto alle guarigioni miracolose. Per giunta operate da un Santo cattolico! Il cristianesimo ortodosso vanta infatti la propria schiera di Santi.

Tuttavia con grande sorpresa dello stesso editore, alla redazione di Lekar giunsero oltre cinquemila lettere da ogni parte del Paese, anche da zone distanti 12.000 chilometri. Molti chiedevano una foto di San Charbel, così l'editore ne pubblicò ben cinque volte il ritratto, stampando un opuscolo allegato con un' ampia documentazione fotografica. Le testimonianze ricevute tra il 1997 e il 1999 documentano oltre cento guarigioni, ottenute principalmente ponendo l'immagine del Santo a contatto della parte ammalata. La nuova "medicina alternativa" proposta dall'editore, produceva eccezionali effetti ! A oggi le testimonianze superano il migliaio.

I lettori comunicano la scomparsa di patologie anche gravissime, come stati di coma, cancrene, tumori, paralisi. E di altre più lievi, come allergie, emicranie, miopie, dolori vari. La casistica annovera persino la guarigione di animali domestici, per la potente intercessione dell'eremita libanese.
Bayukanski è scrittore di mestiere, ha pubblicato ben 32 libri, cinque dei quali dedicati a San Sciarbel. Ciò gli ha valso un riconoscimento dalla curia romana.

Dobbiamo proprio a lui un curioso esperimento condotto con un'équipe di scienziati russi presso il sepolcro di San Sharbel, con la collaborazione dei monaci di Annaya.
Giunti al convento libanese, gli scienziati misurarono il livello bioenergetico di alcuni volontari, con l'apposita strumentazione. I soggetti malati, secondo la scala di misurazione Bion 1, presentavano livelli di energia estremamente bassi. Quelli sani livelli normali, ed alcuni, in fase post operatoria, livelli eccessivi, quindi nocivi.

Ad uno ad uno i volontari esaminati furono messi a contatto per venti minuti con la tomba di San Charbel, con le mani appoggiate ad essa. Ciascuno usciva dal contatto con un incremento di gioia e buonumore e veniva sottoposto nuovamente alla misurazione bioenergetica. Gli scienziati verificarono così che, nella maggior parte dei casi, il tasso di energia biologica si era normalizzato. Era cioè aumentata l'energia nei soggetti carenti e si era ridotta in quelli che la possedevano in eccesso. Proprio ciò che avviene nei trattamenti bioterapici. Nessuna variazione si era prodotta invece nei soggetti sani, tranne un aumento di pace e buonumore.
Pur essendo indubitabile che l'energia di Charbel viene da Dio, che opera miracoli tramite il suo Servo, gli stessi monaci di Annaya non sono indifferenti alla ricerca scientifica. Anatoli Bayukanski riferisce loro gli esperimenti di Karagula, una neuropsichiatra di origine turca, trasferitasi negli USA. La scienziata aveva applicato la bioenergia alle sue ricerche, provando a caricare un pezzo di carne per 15 giorni consecutivi, con l'imposizione delle mani, senza ricorrere ad altro intervento conservativo. La carne così trattata non si è decomposta per diversi anni. Ciò dimostra che una concentrazione particolare di energia crea un campo attorno all'oggetto e ne previene la decomposizione. Scoperta importante, ma lontana dal mistero di un corpo umano, morto da un secolo, da cui emana una forza che guarisce ogni tipo di malattia, che si incrementa col passare del tempo e si sperimenta anche a distanza!
Il noto biologo Dr. Pietro M. Boselli parte da due premesse che meglio ci introducono all'esperimento di Bayukanski. "La bioterapia" afferma, "appartiene alla scienza in quanto fenomeno indagabile, quindi va studiata con metodo scientifico. Essa esiste da secoli, è un fenomeno praticato che ha dato, e tuttora dà, risultati evidenti. E' ormai accertato che gli organismi viventi, vegetali inclusi, emettano quote di bioenergia sotto forma radiante, prevalentemente dalle estremità. L'essere vivente è dunque naturalmente dotato di un proprio campo magnetico in grado di perturbare e di essere perturbato, qualora fosse posto nella condizione di una vicinanza tale da interferire con altri campi. Possiamo ora definire la bioterapia come quel metodo di cura esclusivamente naturale che trae origine dalle interrelazioni tra gli esseri viventi (in quanto tali, capaci di produrre energia radiante), le quali possono produrre effetti benefici evidenti e significativi, senza l'ausilio di altri strumenti. Ogni variazione del campo, indotta dalla interrelazione tra i due soggetti, si traduce in una variazione d'energia debole, o meglio in una differente redistribuzione di questa. La metodica consiste in un sistema di scambio tra il terapeuta, che ha le funzioni di donatore, ed il paziente, che ha le funzioni di accettore. La metodica si basa sulla proprietà naturale, perciò comune, della bioemissione che , tuttavia, nel terapeuta è più alta che nel paziente, così che l'equilibrio venga raggiunto con un trasferimento d'energia a senso unico, dal donatore all'accettore. La casistica riferisce complessivamente una serie di effetti positivi, dal miglioramento fino alla normalizzazione ed alla remissione, correlati soprattutto all'azione di stimolazione del sistema immunitario, alla normalizzazione degli squilibri endocrini, all'azione antiflogistica e a quella analgesica".

Dalla Russia ci spostiamo in Africa, che qua e là tributa un fervido culto al nostro Santo, invocato particolarmente in Togo. Tocchiamo quindi il continente americano, dove troviamo numerose testimonianze di devozione, per puntare verso l'Australia, dove alcune chiese gli sono intitolate. Torniamo infine in Europa dove, nel 1992, alcuni giornali inglesi e il quotidiano britannico "The Guardian" pubblicano la storia di una ragazza svedese, Samira Hannoch, a cui sarebbe apparso il taumaturgo. Da allora un ritratto di San Charbel nella sua abitazione presso Stoccolma essuda un olio prodigioso, cui vengono attribuite numerose sanazioni.

Anche un ragazza della setta musulmana dei drusi, Hosn Mansur el-Mohair, nata con una gamba tre o quattro dita più corta dell'altra, ha ricevuto la guarigione massaggiando la gamba più corta con un impasto di acqua e terra prelevata presso la tomba di San Sciarbel. I notabili del villaggio, a cui era personalmente nota, rilasciarono dichiarazione giurata, attestante che la gamba della ragazza, dopo il trattamento, aveva raggiunto la stessa lunghezza dell'altra.

San Charbel non esclude nessuno, a qualsiasi razza, ceto, religione, setta o cultura appartenga. Solo l'Amore unisce. Esso è la lingua comune, ecumenica , che parla e intende tutte le lingue del mondo. Solo raggiungendo la massima capacità di amare, l'uomo potrà realizzare l'unità nella diversità.
Charbel, Santo senza frontiere, parla in pienezza la lingua dell'Amore e, dalla dimensione universale a cui ora appartiene, sta realizzando, a modo suo, la sua campagna ecumenica.

Dal libro “Sono qui per guarirti! Charbel il santo amico”, Patrizia Cattaneo, Ed. Segno 2005


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